La Congregazione delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia è nata come frutto di dedizione totale a Dio e servizio d’amore al prossimo di cinque giovani: Rosa Roccuzzo, Giovanna Giaquinta, Giuseppa Inzinga, Cristina Inzinga e Arcangela Salerno. Di esse Rosa Roccuzzo è stata l’ispiratrice e Arcangela Salerno la prima Madre Generale.

STORIA DELLA FONDAZIONE

L’ispirazione originaria che ha dato vita, in seno alla Chiesa, alla Congregazione delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia è germinata nell’animo semplice di una giovane siciliana di Monterosso Almo (RG): Rosa Roccuzzo (1882 – 1956), la cui esistenza è stata interamente segnata da una intensa vita interiore e da un instancabile ed eroico servizio ai poveri di cui veniva a conoscenza. “Girando lo sguardo per tutto il paese, vedeva i bambini privi di istruzione cristiana, i poveri privi del necessario, gli ammalati senza assistenza: ogni mattina andava a Messa e pregava il Signore che le venisse in aiuto per poter fare un po’ di bene …” (così si esprime una testimone diretta).

Con una eccezionale energia interiore Rosa riesce subito a coinvolgere nella sua operosa carità altre giovani del luogo: Giovanna Giaquinta (1884 – 1934), le sorelle Cristina Inzinga (1876 – 1946) e Giuseppa Inzinga (1878 – 1976) e successivamente Arcangela Salerno (1884 – 1967), colei che per unanime volere del gruppo sarebbe divenuta la prima Madre Generale della Congregazione.

Col tempo, via via che il servizio tra i poveri assorbe sempre più i pensieri e le energie delle cinque giovani, prende consistenza nel cuore di Rosa, e tramite lei nel cuore delle sue compagne, un audace progetto: potenziare e dare stabilità al loro servizio di amore compassionevole, dando vita in Monterosso Almo ad una nuova famiglia religiosa.

E’ l’alba del 2 febbraio del 1908 quando, superando ogni diffidenza di familiari e conoscenti e sotto la guida paterna del parroco del paese P. Carmelo Giaquinta (1862 – 1937), le cinque giovani danno forma concreta di stabilità al loro santo ideale scegliendo di vivere sotto il medesimo tetto: una casa data loro in uso da una signora benestante del luogo.

Preghiera, presenza tra i poveri, lavori di commissione (cucito, maglieria, dolci …), per guadagnare da vivere per se stessi e per gli assistiti, riempiono le giornate della prima comunità, e il tutto è vissuto nello spirito della Famiglia di Nazareth, sotto la cui protezione hanno voluto stabilirsi.

Il paradigma della loro vita diviene così quello invocato ogni giorno con la preghiera alla Sacra Famiglia: “…Gesù, Giuseppe e Maria, state in mezzo a noi, e la nostra spirituale Famiglia diverrà come quella di Nazareth, la casa della pace, dell’orazione continua, dell’umile obbedienza e della perfetta carità…”.

Lo spirito di tale preghiera ha talmente segnato il modo di sentire e di vivere la vita in comune delle prime suore, da costituire il titolo peculiare che distingue la nuova famiglia religiosa dalle altre Orsoline sparse nel mondo.
L’Arcivescovo di Siracusa Mons. Luigi Bignami (1862 – 1919), in visita a Monterosso Almo, benedice la nuova istituzione il 4 maggio 1911, che diviene formalmente una Pia Associazione. Nel 1913 due delle giovani della Pia Associazione partecipano agli esercizi spirituali della Compagnia di Sant’Orsola a Palermo e scoprono la ricchezza e la profondità della spiritualità mericiana, iniziando così per tutto il gruppo delle 5 giovani un cammino di interiorizzazione di questa spiritualità che porterà le giovani all’adesione piena nel 1915.

A distanza di pochi anni, e precisamente nel 1923, la Madre Arcangela Salerno, sollecitata dall’Arcivescovo di Siracusa Mons. Giacomo Carabelli (1886 – 1932), dà inizio alla missione delle Orsoline nella città di Siracusa, che diviene il luogo di irradiazione verso mete più ampie, ma soprattutto il luogo in cui si evolve con sempre maggiore chiarezza e consapevolezza la missione delle Orsoline della S. Famiglia nella Chiesa. A Siracusa, infatti,  la nuova famiglia religiosa viene chiamata a farsi attenta anche ad un altro genere di povertà, meno appariscente ma più radicale ed insidiosa: quella relativa alla formazione integrale della persona attraverso l’istruzione.

L’introduzione del filone educativo attraverso le scuole ha rappresentato un arrichimento del carisma originario e il consolidamento dell’istituzione in un ventaglio più ampio di attività che molti decenni dopo verrà sintetizzato attraverso la formula promozione integrale della persona.
Ed è proprio attraverso questa formula che il carisma originario viene meglio esplicitato, dove il fine specifico dell’istituto va oltre l’aspetto prettamente educativo e va anche oltre l’aspetto prettamente assistenziale, perché ha come obiettivo l’attenzione per la persona in tutti i suoi aspetti, aiutandola a riscoprire la sua dignità di persona umana, nella figliolanza divina e come soggetto di diritti e doveri inserito in una società dove è chiamato a vivere da protagonista della propria storia e ad essere impegnato nella costruzione del Regno di Dio sulla terra.